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Lidia Menapace: "Non si può essere indipendenti nella testa se si dipende nei piedi"



I nipoti start 00:08:09end 00:10:40 Lidia racconta della paura della violenza sessuale e di come per lei sia stata una paura più presente che la maternità. Racconta anche del suo rapporto con i nipoti e della loro educazione.trascrizione LIDIA MENAPACE: "Mi ricordo che la cosa che temevo di più da ragazzina era: ma potrebbe capitare senza che io lo voglia? Cioè la paura della violenza per esempio è stata per me più presente della maternità che non della voglia di maternità; la paura di esserci indotta, perché naturalmente se ci restavi cosa facevi?
Quindi tutte le tematiche relative al controllo delle nascite, aborto, non aborto mi hanno coinvolta enormemente di più che non "come sarebbe bello avere bambini piccoli": questa cosa per esempio non è mai capitata. Ne ho sempre avuti, nel senso che mio fratello e mia sorella per esempio tutti e due hanno avuto figli, e io sono stata una zia affezionatissima e ricambiata, e devo anche dire che ho notato che ero molto considerata da questi nipoti, anche nella formazione.
Per esempio: una mia nipote a cui sono affezionatissima, un giorno, arrivo a casa loro, loro abitano in un'altra città, io abito a Bolzano, i miei parenti sono a Novara che è la città dove sono nata; arrivo da loro e lei mi dice: "zia, tu cosa pensi dei consultori per le giovani, per le adolescenti?",
io: " Ah, benissimo, io ne penso". "Per piacere dillo a tavola" - "Volentieri". "Perché la mamma, alla quale ho detto che vorrei andare, mi ha detto: "perché non ti confidi con me?", e io non avrei niente da non avere voglia di confidare, però non ho voglia, cosa devo dire… capisco che lei ha ragione di volere confidenza, ma la confidenza non si può pretendere. O io apprendo prima cose, allo stesso modo che apprendo a scuola e poi magari dico ma guarda che scemate ci insegnano a scuola, potrei dire la stessa cosa del consultorio però devo passarci prima".
Per dire. E questa è stata una cosa. Inoltre: io non ho mai fatto la predica antimilitarista ma il mio atteggiamento evidentemente era tale che tutti e due i miei due nipoti hanno fatto l'obiezione di coscienza. Ho notato che la figura della zia potrebbe essere anche interessante, bisognerebbe anche studiare questo ruolo, allargherebbe un po' questa gabbia anche d'affetti; però ‘sta su d'adoss', si dice al mio paese in dialetto, non starmi sempre sulle spalle, insomma. Farebbe circolare un po' d'aria anche in quell'appartamento ordinato, caldo, affettuoso, dove ogni tanto l'aria è troppo poca perché è continuamente respirata quella, non cambia mai."
soggetto paura violenza sesssuale zia nipoti obiezione di coscienza


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