Franca Elisa: "Devo prendermi cura di me"
Villa Borghese (Roma) 2022 giu. 04 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Le ragioni della scelta start 00:04:04end 00:07:07 Franca Elisa racconta le ragioni che l'hanno portata, senza rimpianti, a non avere figli, ritrovandole nel contesto familiare della sua infanzia, caratterizzato da una forte responsabilizzazione e solitudine.trascrizione FRANCA ELISA: "Ho dedicato la mia vita più che altro alla crescita di me stessa, a comprendermi, a capirmi. Non è mai stato il mio primo obiettivo il diventare madre e forse quando è arrivato il momento non era più possibile. Non ci sono mai state delle storie così importanti, magari non le ho volute io, che mi facessero pensare totalmente all'essere madre: volevo essere Elisa. In passato ho pensato più volte di essere incapace, quindi la paura di dover prendermi cura in maniera totale e assoluta di un altro essere umano mi spaventava, proprio perché c'ero io come essere umano a cui pensare.
A cinque anni mi sono ritrovata da sola nella mia stanzetta a pensare: "devo prendermi cura di me", perché non c'era nessun altro che poteva farlo. Non c'era una nonna amorevole, non c'era un padre perché lavorava dodici ore al giorno sette giorni la settimana; c'era una madre depressa, depressa perché il post-parto gli aveva procurato una depressione; un fratello di un anno che non si staccava da mamma e un fratello appena nato che piangeva tutte le notti - con stanchezza e crisi isteriche da parte di mia madre - e io ho deciso - non so quanto consapevolmente perché a cinque anni non è che ti dici "ok, mi prendo cura di me" ma quello è stato. Quella è stata la mia decisione. Una decisione che sicuramente non ha portato bene perché nella vita non ci si può prendere... non si può fare tutto da soli, non è possibile non chiedere aiuto, non avere qualcuno accanto di cui fidarsi, ma così ho fatto per tantissimi anni. E ad oggi alla domanda secca se ho rimpianti? No. No: ho lavorato tanto per essere serena e va bene così."
English:
FRANCA ELISA: "I dedicated my life more than anything else to my own growth, to understand myself... Becoming a mother was never my main goal. And maybe, when the time came was no longer possible.
I never had such important relationships, maybe I didn't want them, that would make me seriously think of becoming a mother. I wanted to be Elisa.
In the past, I have often thought I was not capable... Okay, so... the fear of having to... totally and unconditionally take care of another human being scared me. Because... I was the human being I had to take care of.
At five, I found myself alone in my little room to think: "I have to take care of myself", because no one else could.
There was no loving grandmother, there was no father because he worked twelve hours a day, seven days a week.
There was a depressed mother, depressed because the postpartum caused her a depression. A one-year old brother who never left my mom, a newborn brother who cried every night, with my mother worn out having hysterical crisis. And I decided, I don't know how consciously, because at five you can't tell yourself, 'ok, I take care of myself'. But that was that, that was my decision. A decision that surely did not bring any good, because in life you can't take care... You can't do everything by yourself. It is not possible not to ask for help, not having someone to trust. But that's what I did for so many years.
To date, when I am asked if I have any regrets? No, I worked very hard to find my peace. And... that's fine."soggetto partner rimpianto responsabilità famiglia d'origine fratelli madre padre cura infanzia anni Settanta nonna