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Susy Bellucci: "Faccio parte di una generazione che ha creduto in una socialità diversa"



Il femminismo start 00:13:55end 00:16:47 Susy Bellucci esprime la sua idea di famiglia e di genitorialità allargate, alla luce del femminismo e del contesto storico-sociale in cui ha vissuto.trascrizione SUSY BELLUCCI: "In realtà io non mi so non mi so spiegare, non mi so dire esattamente se avrei avuto figli. Ma probabilmente sì, ma non per quest'esigenza di procreare a tutti i costi. Io poi faccio parte di una generazione che ha creduto anche in cose - poi naturalmente, non si sono avverate - ma tipo, non so, uscire dal cerchio della famiglia, creare delle comunità, una socialità diversa. Era molto utopistico, irreale però insomma in un progetto di vita più comune e non strettamente legato alla famiglia, ci poteva anche stare che i figli fossero magari un'esperienza comune e non strettamente legata a questa identità familiare, che diventa il progetto di ciascuno. Cioè da questa progettualità della famiglia, e quindi dei figli, e quindi dei nipoti come motivazione dell'esistenza mi sono resa conto che poi neanche la mia generazione è uscita. Tant'è vero che io mi ritrovo adesso ad avere delle amiche che non posso mai vedere perché prima hanno fatto le mamme, poi hanno fatto le nonne e tutto il senso della loro esistenza, e tutto il piacere della loro esistenza, l'hanno preso da queste cose. Io devo dire che un po' perché anche all'epoca si parlava dei problemi della sovrappopolazione - ora invece in Italia si parla dei problemi della crescita zero per cui non si capisce più bene - però io non sentivo che sarei mancata al mio compito se non avessi avuto figli, che avrei potuto nuocere socialmente. E quindi non so se anche, se avessi potuto avere figli, se l'avrei fatto, non lo so. Certo è che quando ce l'hai così come cosa che puoi fare con leggerezza probabilmente lo fai anche. Ma quello che continuo a pensare è che la mia idea di maternità non sarebbe stata di progettualità chiusa, anche perché ho sempre avuto un senso estremamente rispettoso nei confronti della creatura che uno mette al mondo come di, non che sei la mia proprietà, sei una persona che io metto al mondo senza che me l'ha chiesto e quindi hai diritto alla tua libertà, hai diritto alla tua vita, e non devi gravarti della mia, come senso della mia progettualità. Ecco questo, credo che comunque sarei riuscita a mantenere questa cosa, questa idea perché l'ho sempre avuta."soggetto famiglia comunità femminismo sovrappopolazione libertà


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