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Josephine Sassu: "Non ho mai pensato di dover diventare madre"
J SASSU lunàdigas
Nuoro 2022 giu. 26 MPEG colour sonoro



Maternità e giudizio sociale start 00:06:33end 00:11:28 Josephine Sassu espone il suo concetto di maternità intesa come cura, specifica alcune domande ricorrenti che le vengono rivolte al lavoro e manifesta l'assenza di rimpianti nei confronti della sua scelta di non avere figli, colmata dalla presenza dei nipoti.trascrizione JOSEPHINE SASSU: "Spesso per lavoro mi confronto con questo genere di problematiche perché insegnando, anche per scelte di vita, nel mondo artistico veramente s'incontra… e si è di tutto forse, s'incontra di tutto.
Credo che la maternità sia un ruolo fondamentale ovviamente per l'umanità. Credo che sia anche il più disastroso visto i risultati dell'umanità. Quindi mi capita spesso di confrontarmi con il ruolo della maternità, essendo in questo momento un'insegnante nella scuola pubblica italiana. Spesso parlando con i genitori, spesso parlando con le mamme si discute di questa cosa: "Ma lei ha figli? ma suo figlio ... ma i suoi figli?" Quindi il fatto di essere una non madre, alla fine, salta sempre fuori. Io stessa ai miei alunni dico: "Meno male che non siete figli miei!" Ma ho sempre avuto convintamente, forse prima di essere cosciente del fatto di essere una non madre, un'idea di maternità che è una maternità di tipo universale, pur non avendo, come dire, un'idea retorica: "io partorisco perché faccio delle opere, io sono madre perché ho degli alunni" però certamente ho sempre pensato che la maternità in fondo, avendo anche questi esempi in famiglia, di questa mia prozia che è stata nonna quanto è stata nonna mia nonna che pure ha partorito, e quindi degli esempi, veramente, di essere madre più di quanto il corpo in realtà può dare. Quindi in fondo la maternità fisica devo dire che non mi è mai, non mi è mai interessata.
Io sono ancora quella che ascolta la frase della mia amica che dice : " Da grande voglio diventare ... moglie e mamma". Io non ho fatto questo, però in realtà non so se sono Lunàdiga. Credo che la maternità sia stare al mondo in qualche modo e prendersi cura di qualcuno, forse anche essere padre, forse anche essere umano.
Una delle mie grandi passioni è l'arte primitiva e quindi le forme scultoree sono quelle della dea madre, ma la dea madre forse non è esclusivamente legata alla maternità, almeno non lo è per me. Ultimamente ho fatto delle letture in merito a questo ma credo che, appunto, l'essere al mondo dia molte possibilità, è necessario partorire perché altrimenti non ci saremmo, non è detto che dobbiamo farlo tutti. Ecco, io non l'ho fatto e sono contenta, non mi sono mai pentita di non essere madre, ovviamente se mi guardate bene non ho più un'età in cui posso cambiare idea.
Mi avevano detto, tutti mi hanno detto: ‘Vedrai che quando suonerà il campanello biologico ... vedrai!' In realtà il campanello biologico è suonato ma io tra l'altro sento anche un pochino male devo dire; non mi pento di stare al mondo senza figli e poi i figli in fondo si hanno lo stesso, ecco. Io tra l'altro ho avuto la fortuna che mio fratello ha avuto tre figlie femmine Sassu, spero che una delle tre mi faccia diventare prozia in maniera da poter continuare a fare quello che ha fatto la mia prozia ecco, di essere madre senza essere madre, in fondo facendo delle cose belle per gli altri. E anche lei l'ho sentita ricordare da delle signore che mi dicono: "Ahh ... quando è morta mia madre veniva zia Angelina a fare il pane" e quindi si può essere madri anche facendo il pane, io non farò questo perché non amo manco cucinare, che è ancora peggio perché tu non fai figli e non ti piace manco cucinare ma vabbè, si è fatti così, io faccio altre cose."
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