skip to Main Content

Josephine Sassu: "Non ho mai pensato di dover diventare madre"
J SASSU lunàdigas
Nuoro 2022 giu. 26 MPEG colour sonoro



La famiglia d'origine start 00:00:00end 00:06:32 Partendo dal ricordo di un dialogo con un'amica d'infanzia, Josephine Sassu spiega di non essersi mai immaginata di diventare madre e ricorda le donne della sua famiglia d'origine: la straordinarietà della madre, la saggezza della nonna, l'amorevolezza della prozia che ha accudito la famiglia, senza avere figli, i danni di una zia lunàdiga.trascrizione JOSEPHINE SASSU: "Ricordo, quando ero proprio una bambina, di aver sentito una mia carissima amica dire che lei da grande - lei forse aveva un anno meno di me quindi all'epoca la mia amica poteva avere undici anni, io dodici - che lei, da grande, lei avrebbe voluto sposarsi e avere dei bambini. Ricordo che questa cosa mi ha sconvolta perché io non avevo mai pensato di dover diventare grande, ma, soprattutto non avevo mai pensato di dover diventare mamma, pur venendo insomma da una famiglia dove mia madre - è stata una madre straordinaria - e mia madre, pur avendo io anche il papà, è stata l'uomo di casa. Perché è stata una donna veramente straordinaria, è stata una donna di grande forza e quando è mancata giovanissima, cinquantotto anni, molti l'hanno ricordata e la ricordano ancora, come una donna che ha messo in difficoltà molti uomini per quanto lei era forte e quanto veramente dava da vedere ai maschi che forse non erano così forti e lavoratori come lei. Quindi ho avuto questo esempio di mamma superwoman, superman, che certamente è stata la mamma accudente, però è stata una mamma che veramente usciva dagli schemi anche della donna lavoratrice forse... perché era qualcosa di... forse ancora diverso. Diversamente invece da parte di padre ... ho avuto ... sono stata cresciuta con delle figure femminili... anche se veramente molto, molto particolari dove mia nonna ha rappresentato la grande madre forse è stata la dea madre della famiglia paterna: "sa mere" che governava il più saggiamente possibile questa famiglia e con delle altre figure femminili che erano questa cognata di mia nonna, la sorella del mio nonno Sassu, Zietta, chiamata da noi zia Angelina, Zietta che ha fatto da mamma a suo fratello e a suo padre perché mia bisnonna mancò molto giovane anche lei e quindi scelse di non avere figli, di accudire appunto suo padre e suo fratello e di rinunciare a tutta la sua eredità per la famiglia di mio nonno e quindi mia nonna e di crescere questi nipoti. Di crescere in questa famiglia che oggi chiameremmo allargata ma in Sardegna credo che sia sempre stata una famiglia abbastanza normale con la ... diciamo con la sorella zitella, mettiamola così.
Questa attitudine, pensandoci, a non avere figli e non volerli forse è stata ereditata anche dall'unica sorella femmina di mio padre, quindi la seconda Sassu, che non ha avuto figli, è stata una zia forse anche disastrosa, direi decisamente disastrosa, che si è occupata di tutti ma che ha fatto dei disastri incredibili, ma non ha avuto figli; forse il disastro più grande lo ha evitato, lo ha evitato. E io appunto sono la terza generazione di Sassu, di donna Sassu - anche se a me piace definirmi anche Bagiachi con il cognome di mia madre, umbro - che non ha avuto figli. Io appunto da quella famosa frase della mia amica, che mi è rimasta e mi ronza tuttora nella mente, ho sempre pensato che io come madre non mi vedevo, che forse sarei stata una pessima madre avendo avuto questo esempio di madre incredibile. Veramente io ho avuto una mamma veramente insolita. Ma io non mi sono mai vista come mamma e quindi forse sono sempre stata una Lunàdiga pur non conoscendo questo termine, l'ho conosciuto qui recentemente. Devo dire che è un termine che mi inquieta un pochino perché, pur amando moltissimo gli animali e essendo gli animali spesso un soggetto dei miei lavori, le pecore di cui ho molto rispetto mi fanno in po' impressione per il fatto che, appunto le pecore Lunàdigas, immagino vengano eliminate dal gregge proprio perché non assolvono se non con il fatto di diventare cibo esse stesse al ruolo che la natura gli ha dato e che l'uomo gli ha costruito.
Certamente è uno degli animali che mi fa più impressione adesso a pensarci veramente, perché la maternità le rende schiave. Io non credo che la maternità possa rendere schiave, credo che sia una funzione intanto necessaria, perché senza di questa l'umanità non esisterebbe, quindi diciamo che è un ruolo che al momento se la scienza non entra in merito, è un ruolo che ovviamente è tipicamente femminile, geneticamente femminile, senza entrare in merito alle questioni di genere, a questioni anche fisiche no?"
soggetto famiglia d'origine madre lunàdigas zia nonna accudimento cura padre


Back To Top