Paola Valenzano: "L'indeterminatezza è anche la ricchezza della vita"

Sul film Lunàdigas start 00:16:25end 00:19:31 Paola Valenzano racconta di come l'arte sia una delle forme più utili per affrontare l'incertezza senza l'ansia dell'ignoto ma con la positività della creatività. Prendendo spunto dal film di Lunàdigas, con un esempio antropologico, spiega come la varietà di scelte possa essere un limite o una risorsa nello sviluppo dell'individuo.trascrizione PAOLA VALENZANO: "Io il film me lo sono letteralmente mangiato, ho preso gli appunti come a scuola perché c'erano delle frasi che veramente mi risuonavano profondamente e raccontavano delle parti di me. Uno in particolare mi aveva colpito, pur essendo frutto dell'esperienza diametralmente opposta a quella che ho fatto io nella vita: era quella di una giovane donna che diceva che dal momento in cui era rimasta incinta aveva smesso di chiedersi cosa fare nella vita. Io credo che questa sia una condizione comune a molte persone, a me paradossalmente è proprio quello che invece mi ha sempre terrorizzata: avere la strada senza una via d'uscita, una strada già tracciata dalla quale letteralmente non c'è la via d'uscita, non si può tornare indietro, irreversibile.
E mi ha fatto venire anche alla mente alcuni studi che avevo fatto, in particolar modo un testo della Margaret Mead, che è una famosa antropologa, che in un suo testo faceva il confronto tra l'adolescenza dei paesi occidentali, in particolar modo negli Stati Uniti nel suo caso, e le isole Samoa. Nelle Samoa gli adolescenti avevano solo poche possibilità di scelta, cioè erano già incanalati, gli uomini a fare delle cose, le donne a fare altre cose adesso non ricordo nello specifico quali fossero, possiamo in parte immaginare. C'erano due, tre scelte. E questo ovviamente era estremamente rassicurante perché l'adolescenza in quelle popolazioni non era così critica, drammatica, un passaggio così difficile, difficoltoso e invece in Occidente avere tutte queste possibilità creava, crea tutt'ora, ansia, confusione E quindi mi aveva fatto riflettere questa cosa perché avere poca scelta è ovviamente rassicurante però anche limitante. Quindi, cosa possiamo imparare? A stare in qualcosa di indeterminato e accettare che non possiamo controllare tutto, lasciarci andare all'indeterminatezza ma anche alla ricchezza della vita che ci offre mille possibilità senza andarci a richiudere necessariamente in qualcosa che è sì rassicurante ma che poi chiude altre porte.
Però non volevo tanto ricavare una morale da questa cosa in realtà perché non me lo posso permettere, ma mi aveva colpito come fosse stata per questa donna un sollievo potersi liberare da tutte le inquietudini, immagino, delle domande che si stava ponendo. "Ok, so cosa devo fare! È questa, è la mia strada che è stata tracciata in qualche modo da questa biologia". Poi io non so se era quello che voleva intendere lei, io dico quello che ha risuonato in me."soggetto scelta arte libertà età biologica ansia Occidente lunàdigas persone citate Mead, Margaret (antropologa) [persona citata]