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Elba Teresa: "Con un figlio non avrei avuto la forza e la libertà di generarmi"



Il giudizio sociale start 00:21:36end 00:28:25 Elba Teresa racconta di aver percepito l'orologio biologico verso i 40 anni ma di aver superato il momento rendendosi conto di non aver bisogno di un figlio per sentirsi completa. Ammette di aver sentito ostilità e pregiudizio in quanto donna sola e extra-comunitaria soprattutto in Italia dove il femminile per ragioni di tradizione cattolica è più associato a figure salvifiche.trascrizione ELBA TERESA: "Dopo ho avuto una ricaduta quando mi sono innamorata un'altra volta, a più di quarant'anni. Lì ho avuto la ricaduta, che hanno tante donne, adesso fino a quando biologicamente… ho avuto una ricaduta nel senso: "bueno, se non ho un figlio adesso, non ce l'ho?". Però sempre nella soglia dell'essere innamorata, quindi in una situazione di non consapevolezza, una situazione di non consapevolezza, ossia l'innamoramento è un'esperienza stupenda però che non è determinante, quelle cose che si possono fare o scegliere in uno stato di innamoramento, dopo non è detto che rappresentino una questione di base, no?
Allora lì sono stata fortunata, non l'ho avuto. Sono stata tentata. Dopodiché ritrovandomi già... credo che lì è stato il momento della vera presa d'atto, dove ho scelto ulteriormente e scelgo ogni volta che mi sento, ossia che mi rendo conto che non ho bisogno, non ho avuto bisogno, non ho bisogno di avere un figlio per sentirmi essere al mondo. Non dico sentirmi donna, perché per me l'essere donna non passa per essere madre, al contrario. Io sempre mi sono sentita una donna e sono stata contenta di esserlo però non mi sono sentita mai minorata per non essere madre, non è che mi manca un figlio, sento che non mi manca, mi mancano tante altre cose ma non avere un figlio fisico, carnale. Quello che sì, nella mia condizione di donna diversa, diversa perché non ha scelto la famiglia tradizionale, avere dei figli, io l'ostilità l'ho sentita tanto da tante donne e da tanti uomini e da tante persone. La diffidenza, no? Il poco di buono, una donna che non ha una famiglia tradizionale, non ha figli chi è? Questa cosa sì, però l'ho sentita sempre nel primo impatto dopo quando le persone mi conoscono… a me interessa quello, chi mi apprezza è che mi conosce… però non è facile vivere in una società …
In cambio a Londra questa cosa non la ho sentita, questa cosa l'ho sentita qui soprattutto, perché quando ero giovane in Argentina… Guarda, ti dico questo: una donna che non ha figli, una donna diversa, una donna sola, me lo hanno detto… allora mi hanno detto questo, perché io sono donna sola e straniera, extracomunitaria.
"Voi extracomunitarie venite a rubarci i lavori e gli uomini!" Ti immagini che ci invitano a cena? Se pensano di noi che rubiamo gli uomini, i mariti, il lavoro: ti invitano a cena? dopo certamente, non siamo donne affidabili. Allora la Madonna, la madre, la Madonna, la madre questo bisogno dell'immaginario di tutte queste figure salvifiche, che dopo di funzione salvifica non ne hanno nessuna… in cambio noi non siamo rassicuranti. Per nulla perché stiamo dicendo, testimoniando che si può vivere veramente bene, diversamente, essere e stare bene; io a volte sono anche felice, quello non vuol dire che non soffro, ho tutti i mali anche, però anche tutti i beni mi posso permettere, perché ho imparato dai mali. Io ho imparato dal male, mi sono potuta permettere di imparare da tutto il male, da tutta la sofferenza che ho vissuto. Però se tu vivi pensando che il male va evitato, che male ha a che fare con l'altro, che il Papa, che la Madonna, che è meglio stare accanto alle persone che ti salvano, che ti danno, che ti riscaldano: allora noi siamo un ostacolo terribile per tutto questo, perché siamo la coscienza della vita e della morte che non si escludono, che vanno lì di pari passo.
Mi ricordo quando sono andata al teatro a vedere Garcia Federico Lorca che ha questa sensibilità per parlare delle donne incredibile: Yerma è la storia di una donna sterile che in quanto sterile viene cacciata dalla famiglia, dal marito, da tutti. Quindi la donna che non può procreare, una donna quindi da rifiutare, da lapidare come l'adultera, come la prostituta, come la...
Bueno, sì, io ho vissuto, quando ero giovane, trovavo alcune delle mie compagne molto preoccupate per il tema "figli sì, figli no", quindi mi domandavano, a una età dove, diciamo a una certa mia età, mi domandavano: "Ma a te non preoccupa il fatto che non avere figli?"
"No". A me il fatto di non avere dei figli non mi ha fatto sentire mai che mi mancava qualche cosa. Sono stati gli altri, io sentivo che era problema degli altri, forse, un problema dell'altro, un problema che mi portava l'altro, non un mio problema. Però… dipende dall'educazione, dalle classi, perché una cosa è le donne di una certa classe, la classe dominante è un conto, la classe povera un altro, la classe media … ossia, è una questione di classe, di biologia, di valori, per cui la cosa è diversa. Però io appartengo a una generazione dove, per fortuna sì, già la discriminazione non era così forte per noi donne che abbiamo deciso di non avere dei figli."
soggetto razzismo giudizio sociale persone citate Garcìa Lorca, Federico (poeta) [persona citata] Maria di Nazareth (madre di Gesù) [persona citata]


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