Lidia Menapace: "Non si può essere indipendenti nella testa se si dipende nei piedi"
Libreria delle Donne (Bolzano) 2014 ott. 28 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro
Bolzano start 00:39:11end 00:40:43 Lidia parla della sua vita a Bolzano, città che ormai considera come la sua patria.trascrizione LIDIA MENAPACE: "Sono però passini così lenti che nei luoghi capitalisticamente meglio strutturati hanno più difficoltà che in quelli un po' scombinati.
Il capitalismo sudtirolese - io dico sudtirolese non altoatesino, per l'appunto - fa ridere dal punto di vista capitalistico, è una cosina grande così, ma è talmente ben strutturato, talmente ben fondato che se quello lì c'ha tanti soldi vuol dire che è bravo a farli, non che ruba; non viene in mente, perché subito pensi: "qui è un posto tranquillo, a Bolzano si può uscire la sera" eccetera eccetera eccetera. Io stessa andando in giro non faccio che lodare Bolzano, tutti quelli che vengono trovano che Bolzano è vivibilissima, è una meraviglia, è vero; dico sempre che Bolzano è diventata la mia Heimat - so bene che non si può dire Walheim perché la Heimat non si può vahlern. Ma io non tornerei a Novara neanche dipinta, nonostante io abbia lì un fratello e una sorella e sono contenta quando li vado a trovare, quando mi capita, ma come a Bolzano non starei da nessuna parte; nel senso che anche le bizzarrie che ho sempre fatto, forse perché non erano mai diciamo proprio carnevalate, non hanno diminuito l'ospitalità bolzanina e anche una certa considerazione insomma ecco che mi capita."soggetto casa capitalismo