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Lidia Menapace: "Non si può essere indipendenti nella testa se si dipende nei piedi"



La battaglia per il divorzio start 00:20:13end 00:26:27 Lidia Menapace parla di matrimonio nella Costituzione italiana e della battaglia per il riconoscimento del divorzio. Racconta della sua esperienza come Consigliera Comunale a Roma e delle battaglie politiche contro le disposizioni della Chiesa Romana.trascrizione LIDIA MENAPACE: "Se dovessi pensare a me stessa, devo cominciare da prima, perché prima c'è stato il grande scoglio del divorzio, il primo grande tema che ha suscitato l'attenzione non soltanto delle donne ma in generale della società. È servito per dire ecco, adesso vogliono anche il divorzio, vi ricorderete - no non potete ricordare perché siete per vostra fortuna giovani - ma le idiozie volgari che ha detto Fanfani su questa cosa qua, dicendo "vogliono il divorzio così scapperanno con il primo giovanotto che passa", diceva agli altri mariti, delle cose veramente incredibili che abbia potuto dirle un presidente del Consiglio, famoso professore universitario e tutto quanto.
Allora, prima la faccenda del matrimonio, questa storia che nella Costituzione Italiana di fatto si è tentato di inserire addirittura l'indissolubilità del matrimonio, e non è passato per uno, due voti; hanno votato contro le donne, le donne erano poche, ma insomma abbiamo rischiato anche questo.
E poi nella Costituzione Italiana stessa, che è vero che è molto bella ma non è molto laica, perché c'è un Articolo 7, che io sarei molto contenta se qualcuno ne chiedesse l'abrogazione, l'unico articolo che vorrei veramente cambiare, che inserisce nella Costituzione Italiana, con valore quindi costituzionale, i Patti Lateranensi; significa che in sostanza la legislazione di quell'unico Stato assoluto che ancora esiste in Europa che si chiama Stato del Vaticano vale per la nostra Costituzione. Bel problema veramente!
Io sono stata Consigliera Comunale a Roma, la considero la più bella delle mie avventure politiche perché il Campidoglio è una sede straordinaria, ci sono passati i più grandi, Andreotti…, erano tutti lì, e mi ricordo quando, essendo il Consigliera Comunale a Roma, essendo la Presidente della commissione Cultura del Campidoglio, mentre Assessore alla Cultura era Nicolini, Nicolini inventò l'Estate Romana, che fu una cosa straordinaria, e tra l'altro sotto il segno dell'effimero, perché quando lui cominciò a usare gli antichi avanzi romani, le grandi cose, il Colosseo insomma, i grandi monumenti romani per farci degli spettacoli allegri e che passavano di moda facilmente, effimeri, il Vaticano protestò. Protestò perché l'effimero offende il carattere sacro di Roma Città Eterna e presentò proprio una domanda e si dovette fare un dibattito in Consiglio Comunale in Campidoglio. Le donne del femminismo romano che occupavano Governo Vecchio, che era la vecchia sede del Governo Pontificio, affidarono a me il compito di difendere in Consiglio Comunale la legittimità di quella occupazione, tutto quello che riguardava insomma questa faccenda, per cui mi trovai così, e una delle prime occasioni fu questa - sembra che la prenda molto alla lontana, ma bisogna prenderla da lontano, perché la causa dell'aborto ha radici molto profonde.
E allora Nicolini intervenne dicendo: "ha ragione il Campidoglio, questa argomentazione è seria" - lui era uno molto ironico quindi si capiva già che meditava qualche battuta - "però mi pare che a questa loro preoccupazione abbia dato già la risposta Sant'Alfonso de' Liguori - si sono messi tutti i democristiani a impallidire perché non sapevano neanche chi fosse - che invece, siccome noi l'eterno non lo conosciamo, l'unica strada per conoscerlo è passare per l'effimero".
Non è vero, cioè è vero ma non l'ha detto Sant'Alfonso. Il quale Sant'Alfonso de' Liguori è un divertentissimo e allegro Santo napoletano, quello che ha scritto tutte le canzoncine di Natale italiane, cioè "Tu scendi dalle stelle/o Re del cielo", quello lì - adesso abbiamo imparato tutti "Stille Nacht" ma allora c'erano le canzoncine anche italiane di Natale e alcune erano graziose, quelle di Sant'Alfonso erano anche belle; quella lì cioè "Tu scendi dalle stelle/o Re del cielo/e vieni in una grotta/al freddo e al gelo" c'era tutto quello che ci doveva essere, ed è anche ninna nanna, una pastorale, una di quelle cose lì.
Allora tutti impallidiscono e Nicolini si rivolge a me e dice: "è vero?" e io, con grande faccia tosta, dico: "sì certo, sostiene per l'appunto che uno degli aspetti della teologia negativa è che non potendo noi direttamente definire qualche cosa che riguarda Dio, ci arriviamo attraverso il negativo; esaminando tutto il negativo capiamo cosa può essere, quindi il rovesciamento".
Allora basta, vincemmo allegramente questa campagna, ma per dire che anche il matrimonio, che uno pensa che è un rito, no, è un sacramento e quindi avvolge il matrimonio non di un valore di istituzione sociale, che può anche avere le sue regole - può esserci una legge che dice che non si possono fare due matrimoni mentre una moglie è ancora viva, mentre nell'Islam sì, fino a quattro si possono avere, quindi ci sono già delle cose da regolamentare che riguardano i costumi vigenti in un determinato popolo - però anche per quello si dovette lottare a lungo e molti: "ma insomma però questa cosa, poi succederà davvero, come dice… quello scappa e così…", allora mi ricordo che io dissi: "allora usiamo anche noi delle battute forti dicendo "vogliamo finirla con il matrimonio ergastolano": io sono contro l'ergastolo, anche quello matrimoniale", se rispondi in questo modo si comincia a vedere come una battuta e non venivi lapidata in piazza - certo, è un po' birichina, un po' svergognata, non tiene conto del bon ton, di come si dovrebbe comportare veramente una signora per bene - però intanto ridiamo tutti. Ma questa cosa non si poteva ripetere né sulla violenza sessuale né sull'aborto perché non si possono fare sulla violenza sessuale o sull'aborto delle battute come sul divorzio."
soggetto matrimonio divorzio Chiesa cattolica religione persone citate Sant'Alfonso de Liguori [persona citata] Nicolini, Renato (politico) [persona citata] Fanfani, Amintore (politico) [persona citata]


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