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Nives: "Non mi è mai piaciuta la limitazione della famiglia"



La famiglia d'origine start 00:04:51end 00:08:09 Nives parla della sua famiglia d'origine composta da padre, madre e fratello che hanno sempre supportato la sua dedizione allo studio e le sue scelte personali.trascrizione NIVES: "Ho avuto la fortuna di avere una famiglia, posso dire, posso usare l'aggettivo "eccezionale" - intanto do una controllatina a questo lavoro perché non vorrei sbagliare. Eccezionale in questo senso: allora, una mamma che purtroppo non ha potuto studiare perché figlia di contadini, le figlie naturalmente non potevano andare a scuola. Suo padre, si parla naturalmente dell'impero asburgico, perché mia mamma è nata nel 1920, e le sorelle sono nate prima, ai tempi appunto dell'impero asburgico, qui nel Trentino. E il padre negli anni ‘15, ‘16, ‘18 pur di non mandare a scuola le figlie, si è fatto anche un paio di giorni di galera. Ecco. La figlia, l'ultima figlia, mia mamma, del ‘20, non ha potuto studiare. Ha dovuto lavorare. È andata a finire, povera ragazza, a casa del console fascista di Bolzano dove naturalmente, siccome era una bella ragazza ma non si faceva mettere le mani addosso, era considerata, anzi era definita, "la bolscevica". Mia mamma neanche sapeva il significato di questo termine, lo ha saputo quando gliel'ho spiegato io. Mio padre socialista nenniano, e non craxiano, ci tengo a dirlo perché altrimenti mi si rivolta nella tomba, mi ha sempre detto fin da quando avevo dieci anni: "guarda che tu devi studiare, ti devi mantenere, guarda che tu non devi fare la fine delle tue compagne di classe che sono destinate ad una fine veramente improba" - come dico io - "sepolte in una famiglia". Ecco io perciò ho studiato con l'appoggio dei miei genitori. Mio fratello, che ha tre anni meno di me, era molto asinello ma ai miei genitori non interessava assolutamente niente perché bastava che fosse la figlia femmina a studiare. Di conseguenza io ho sempre avuto l'appoggio - sì, il giallo potrebbe andare bene -, ho sempre avuto l'appoggio dei miei genitori, e questo naturalmente mi ha aiutato, perché non è facile negli anni ‘60-'70 studiare, laurearsi, parlo per una femmina naturalmente, studiare, laurearsi, avere un fidanzato, come si diceva allora, e come si ricomincia a dire ora… avere un fidanzato, non sposarsi, e soprattutto non mettere al mondo bimbi, che pareva la cosa che più indispensabile di questo mondo. Ecco da questa… a questa famiglia io devo molto, a mio padre, a mia madre, a mio fratello che è sempre stato orgoglioso della sorella che studiava e che così dava delle soddisfazioni ai genitori, così non le doveva dare lui."soggetto padre madre genitori famiglia d'origine scuola fratello anni Venti socialismo fascismo anni Settanta anni Sessanta


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