Erri De Luca: "Non sono padre, sono rimasto sospeso; un vicolo cieco"

L'eredità start 00:20:23end 00:23:12 Erri De Luca parla del suo concetto di eredità e memoria, che riposa nei libri e nelle azioni svolte in vita.trascrizione ERRI DE LUCA: "Intanto ho fatto scannerizzare tutta la raccolta di "Lotta Continua" e l'ho messa in rete, anzi l'ha messa in rete una associazione che si chiama "Fondazione Erri de Luca", che non coincide con me stesso, e quindi l'ho messa a disposizione di tutti quanti perché era un privilegio che volevo condividere. E quindi oggi è uno strumento utilizzato da chi è curioso di quel periodo, di quel particolare punto di vista su quel periodo. Lascerò in eredità quello che ho a questa fondazione. Questo me lo ha consigliato una donna però. Perché per me invece era bene che andasse tutto alla lieta rovina delle cose, quindi si, questo trattenere per tramandare è una cosa alla quale ho acconsentito ma senza crederci davvero. La memoria di me come persona la considero insignificante anche per me; quello che ho scritto magari potrà andare avanti ancora un po'. Ma i libri sono come le persone, non sono dei monumenti come diceva Orazio: "ho fatto un monumento più perenne del bronzo"; buon per lui, ma insomma io non ho questa intenzione né questa immaginazione. I libri invecchiano, spariscono, si corrodono, sono fatti di carta alla fine, e di inchiostro di poca presa, che sbiadisce. Sono fatti come noi insomma: spariscono i libri, spariscono le persone. Io nego il verbo "lavorare" per quello che riguarda la scrittura, anche perché io ho fatto per una ventina d'anni mestieri manuali, l'operaio, quindi ho legato il verbo "lavorare" a una esperienza molto precisa. E anzi la scrittura in quel tempo si era messa proprio di traverso al verbo "lavorare": era la sua negazione, era il tempo salvato, il piccolo contrattempo della giornata, con la quale pensavo che così non mi ero fatto mangiare tutta la giornata dall'usura di quel lavoro venduto. Quindi per me scrivere è un tempo festivo."soggetto eredità eredità spirituale persone citate Flacco, Quinto Orazio (poeta romano) [persona citata]