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Erri De Luca: "Non sono padre, sono rimasto sospeso; un vicolo cieco"
erri de luca
Collegio di Sant'Anselmo (Roma) 2015 mar. 19 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro



La paternità start 00:00:00end 00:02:30 Erri De Luca parla della sua percezione della paternità, mai concretizzata.trascrizione ERRI DE LUCA: "Io non sono padre, non ho avuto questa fortuna, questa occasione; non sono neanche marito.
Ho chiesto un paio di volte ma… non mi hanno preso sul serio. E quindi niente insomma, sono rimasto sospeso.
Dico, uso il termine "vicolo cieco".
Quelli che non fanno figli sono "vicoli ciechi", non sbucano, non fanno sbucare la specie dall'altra parte. Però insomma, ho un cognome e un nome abbastanza diffuso in natura per cui non rischia l'estinzione. Non ne sento la mancanza, ma questo è un mio difetto di non sentire le mancanze, io sento solo le presenze. Allora sì, se ci fossero sentirei la presenza dei figli, ma senza no, non sento la mancanza. Mi manca l'immaginazione per sentire la mancanza. A Napoli le donne dicono che gli uomini sono sangue prestato, la paternità è uno sputo, l'occasione di un momento, senza proporzioni con la maternità invece, che è tutto il resto: la fabbrica, il fatto che quel piccolo sputo, lì dentro si combina con un uovo e si ingrandisce un milione di volte, attraversa le ere della Terra, passa da pesce, a uccello, a mammifero. Il fatto che poi alla fine esca di lì è l'ultimo dei passaggi di un ingrandimento, di un ingigantimento; poi fuori di lì la creatura crescerà molto meno di quanto sia cresciuta in grembo alla madre. Insomma non si può nemmeno comparare la paternità con la maternità. E infatti nelle epoche antiche non era comparata, aveva un rango solamente per motivi sociali, la paternità."
soggetto paternità maternità mancanza


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