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Il cerchio delle ceramiste: "Sulla mistica della maternità"



Donne di ispirazione start 00:55:45end 00:59:04 Parlando delle personalità che le hanno ispirate, Miriam evoca le femministe degli anni Settanta, mentre Maria menziona i personaggi femminili dei romanzi di Jane Austen, Jane Eyre di Charlotte Brontë e il grande Lebowski, come antieroe maschile.trascrizione MIRIAM: "Se dovessi avere una tipologia di donna alla quale ispirarmi forse eleggerei, appunto, quelle donne che sono riuscite a portare avanti la lotta per l'emancipazione, negli anni Settanta, dagli anni Settanta in poi, insomma, forse anche un po' prima, che sono donne che comunque sia hanno avuto anche l'esperienza di lavorare, di portare avanti delle lotte e nel frattempo essere anche madri, a volte, altre volte no. Però, insomma sono donne che hanno segnato sicuramente la storia e anche la nostra, che siamo magari venture, e quindi abbiamo appunto la possibilità di poter parlare dell'aborto, vedendolo come una cosa se ancora da considerare o meno un tabù, quindi sicuramente... e come questo tantissimi altri passi avanti. Però, ecco, sono donne forti che io prenderei ad esempio."
MARIA: "In realtà, ci stavo pensando da poco, perché sto pensando a dei libri per Pietro e quindi ho pensato ai libri che mi ricordo, i primi romanzi e le cose che mi hanno appassionato. Io ho avuto proprio un innamoramento per Jane Austen, ho letto tutto, e in realtà, a ripensarci i personaggi di Jane Austen molto spesso erano queste donne molto, diciamo, con la parlantina, con la risposta pronta, un'intelligenza brillante, anche un'ironia, un'autoironia, insomma così, e anche un po' appunto non… poi, alla fine, obbedivano alle regole, non è che proprio erano strane, però, insomma, avevano dei guizzi e mi piacevano da morire. E quando poi ho incontrato Jane Eyre il libro [di Charlotte Brontëquello e stato per me, quasi, un turbamento, perché lì andava oltre. Cioè, quella era una che appunto senza famiglia, in un orfanotrofio, poi diventa... cioè, lavorava, prima di tutto lavorava, lavorava, non dipendeva da nessuno, non è che era la moglie, la figlia di nessuno, addirittura si innamora ma poi però scappa, si ricostruisce una vita e diventa maestra, quindi, ecco, un personaggio del genere… io mi ricordo che è stata proprio una finestra che a me si è aperta e che mi piacque tantissimo e adesso a ripensarci magari ci ritrovo tante cose che ai tempi non sapevo, cioè, magari c'erano ma non gli davo un nome, non le sapevo, però insomma magari ce le avevo dentro già … e quindi, quello. E poi io ce l'ho un grande riferimento, però non è femminile, anche se secondo me è un antiuomo, diciamo un antieroe maschile che è il grande Lebowski, Jeff Bridges. Ecco e quindi, quello secondo me è un antiuomo molto simpatico, in ciabatte e asciugamano, ecco io mi rispecchio molto in quello, sarò strana però a me piace...white russian… per tutti."]]>
soggetto femminismo emancipazione anni Settanta persone citate Bridges, Jeff (attore) [persona citata] Brontë, Charlotte (scrittrice) [persona citata] Austen, Jane (scrittrice) [persona citata]


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