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Valeria Viganò: "La maternità è stata anche un giogo"



L'eredità start 00:10:31end 00:14:52 Valeria Viganò parla del suo concetto di trasmissione legato anche al suo lavoro di scrittrice, che non dovrebbe essere solo un lascito materiale ma anche morale ed etico.trascrizione VALERIA VIGANO': "Se io penso agli anni che mi aspettano, che sono inscindibili dagli anni che ho passato, è un continuum che non si è mai interrotto, credo che, pur non avendo fatto figli, ho cercato di creare qualcosa: ho cercato di creare attraverso la letteratura, attraverso i miei libri, tutte le volte che dovevo, avendo scelto questo mestiere, creare qualcosa. Però non credo che si possa definire davvero un libro come un figlio: è qualcosa che fai intensamente, con cui hai un legame molto stretto proprio come un figlio perché ce l'hai sempre presente, però poi se ne va. Se ne va e senza neanche un dolore così grande: quando i figli se ne vanno di casa - adesso non lo fanno più - ma quando lo facevano per una madre era una separazione dolorosa, li perdevano. La creazione artistica non è una perdita nel momento in cui va agli altri, quindi non si può considerare davvero così. Certamente quello che io ho… mentre prima ero, quando ero più giovane paradossalmente, preoccupata perché dicevo: "ma io, le mie cose, dove andranno a finire, cosa succederà?… cenere!", ora invece no. Penso che le mie cose andranno alle persone a me care, ne ho molte nella mia vita; diversificherò, e loro si porteranno questo testamento. Però ho sufficiente amore per queste persone da essere felicissima di lasciare tutto, non ho una brama di trattenere, e so che loro faranno un ottimo uso di quello che lascerò di concreto, ma anche di etico, di morale; è una trasmissione ecco. Non trasmettere necessariamente me, però trasmettere delle idee che sono le stesse che mi hanno spinto a fare questo lavoro e a interpretarlo in un certo modo. Uno scrittore ha una responsabilità, dice delle cose, viene ascoltato, può influenzare gli altri quindi c'è una responsabilità perché può allargare o restringere anche il pensiero altrui, allargare orizzonti o chiuderli. E siccome io mi reputo una persona molto etica e spero di riuscire, di essere già riuscita a trasmettere, e che continuerò a farlo anche quando non ci sarò più visto che ho scritto libri, ho scritto articoli, ho avuto una vita intensissima, e chi vorrà trovarle le troverà anche lì e non solo nella parte materiale dell'esistenza. Però certo c'è un pensiero, e il filo del pensiero mi piacerebbe che continuasse e andasse avanti in altri; quello che io ho fatto, scritto, detto nella mia vita lavorativa e affettiva vorrei avesse un valore e che questo valore venisse portato avanti, che fosse d'aiuto per chi lo vuole."soggetto eredità scrittura lavoro


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