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Eleonora: "Non ho nessuna voglia, rimpianto, desiderio di figli"



Ancora sul giudizio sociale start 00:11:43end 00:14:45 Eleonora confessa di raccogliere giudizi e pregiudizi da parte della società ma di essere serena al punto da non percepire mai, almeno nella propria esperienza personale, cattiveria.trascrizione ELEONORA: "Allora, il mio capo, donna ovviamente, non sapeva che stavo qui con le stelle di Natale e mi ha detto: "Che ci fai qua?". Dico: "Faccio beneficenza quando posso, mi va di dare una mano, tra l'alto è strano che passi, te lo racconto, mi intervistano per un documentario sulle donne che non hanno mai voluto figli". "Ao', e gliel'hai detto che non hai 'a materia prima?" mi ha risposto. Non sapevo che rispondere perché da un certo punto di vista era vero, cioè non è che non è vero. Non mi andava di mettermi a disquisire sulla filosofia di vita a quarantacinque anni, per cui mi sono tenuta il "non hai la materia prima". Ho detto: "Sì, hai ragione, adesso glielo racconto". Questo è stato il mio incontro di mezz'ora fa. Però io non riesco a vedere né cattiveria, né… cioè le cose così spontanee e così "de core", a me piacciono da impazzire. Sarà che non essendo un argomento traumatico per me, non vedo neanche proprio gli aspetti, le sfumature, di possibili dietrologie, dietro ad affermazioni, meno che mai fatte così "a scherzo" perché una roba del genere era evidente che era uno scherzo. Però quando mi dicevi ti sei mai sentita giudicata o cosa, ti dico che se anche se ci fosse stata la volontà dall'altra parte di essere in qualche modo cattivi, o in qualche modo di giudicare, io sono talmente serena sull'argomento che probabilmente non lo avrei neppure percepito. A meno che non mi venisse da una persona evidentemente ostile con cui già sai di avere dei rapporti, insomma, per cui certe cose non vengono dette per caso. Però non… cioè neanche mi accorgerei se ci fosse un velato giudizio dietro a determinate affermazioni, proprio non me ne accorgerei.
Io ti ho detto di sì in meno di dieci minuti, l'unica remora era il fatto di andare… di essere dentro un lavoro che in qualche modo si avvicina al mio, se avessi potuto farlo o meno, ma non è un argomento di cui faccio fatica a parlare perché ti parlerei lo stesso della mia passione per le scarpe, cioè non è una cosa che rappresenta tabù o diversità di qualche genere, secondo me. Anzi, siccome so che ci sono persone che fanno fatica a capirlo il punto di vista, io, se si riuscisse a spiegarlo, farei molta meno fatica, probabilmente. Perché mi sono capitate due, tre amiche che mi hanno detto: "non è possibile, non è vero" però lì non perdo neanche tempo a spiegarti perché, perché tanto a te non cambia la vita, io sto bene lo stesso, per cui quando trovo questa incomprensione, come se fosse… cioè: "studiala, perché non è normale una cosa del genere", neanche approfondisco più di tanto, perché non me ne viene niente e non ho bisogno di convincere nessuno. Per cui forse non mi trovo - ecco - a discuterne troppo perché di fronte alla persona che rimane veramente stupita forse non mi va neanche di spiegarglielo, cioè non vale la pena."
soggetto giudizio sociale


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