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Il Cerchio delle donne di Latina



La testimonianza di Stefania start 00:21:40end 00:25:01 Stefania, lavoratrice e studentessa, racconta come la sua posizione ostile nei confronti del bambini si sia trasformata da quando ha iniziato a fare ripetizioni, al punto da non escludere l'idea di diventare genitorie, insieme al compagno, quando le condizioni, economiche e di salute, glielo permetteranno.trascrizione STEFANIA: "Ciao a tutte, io sono Stefania. Ho trentacinque anni. Sono sempre stata qui a Latina a parte i primi anni di università, in cui ho vissuto a Roma. In questo momento io studio e lavoro perché ho smesso per anni il mio percorso universitario per una serie di motivi personali, di salute e poi alla fine ho deciso di riprendere a studiare e adesso mi mancano due esami, devo fare la tesi, e quindi vediamo come andrà a finire questa storia.
Non ho figli, ho un compagno da quindici anni, però. Viviamo insieme da tredici però su questo fatto di avere figli, della maternità, è sempre stata una cosa un po' particolare la mia vita. Io sono figlia unica e sono sempre cresciuta con i grandi, nel senso che sono sempre stata la più piccola della famiglia, quindi io i bambini li vedevo proprio come una cosa che non sopportavo, mi si avvicinavano e mi pietrificavo proprio. Però a diciannove anni ho iniziato a fare le ripetizioni. Per una vita ho fatto le ripetizioni, le ho fatte per quindici anni. E sono entrata nel mondo dei bambini e mi sono innamorata. Mi commuovo perché per me tutti sono stati un po' come dei fratelli. È stato bellissimo fare questo lavoro. Mi ha aiutata in un periodo in cui stavo a terra. Scusate. Ce la faccio. Sono entrata nel mondo dei ragazzi in questo modo però io non ho mai sentito quello spirito materno, cioè l'ho sempre riversato nei miei alunni, chiamiamoli così, ma pensare a dei figli miei, insomma, non è una cosa che mi fa stare tranquilla, forse perché io non sto magari in un periodo della mia vita che mi fa dire "sto tranquilla, posso diventare madre! No, già sto esaurita, immagina se avessi il ragazzino" [ridonoForse è questo il problema, quindi diciamo la maternità la vedo ancora come un "ni". Non lo so, se verranno, verranno, se non verranno, non verranno. Non è adesso il momento di pensare a questo, però, insomma, mi fa piacere sentire le storie perché ognuno ha una storia sua, personale che l'ha portato a fare delle scelte, alcune dal caso, alcune personali. E quindi vi ringrazio di questo spazio e di condividere con voi, queste cose". [applausi]]]>
soggetto ostilità salute sofferenza compagno coppia partner famiglia d'origine bambini


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