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Le amiche di Monica: "Non ho pensato se volevo un figlio..."



Un confronto tra Italia e America start 00:04:08end 00:07:10 Jennifer racconta la sua dolorosa esperienza di maternità in Italia e la confronta con la condizione delle donne negli Stati Uniti.trascrizione JENNIFER: "Io ho tre figli, due maschi. Sono americana, di Chicago. Fanno le cose molto diversamente in Italia che negli Stati Uniti e a differenza del suo parto perfetto, ho avuto un parto italiano molto difficile, però sono state gravidanze all'interno di un matrimonio con un uomo molto violento. Di giù, di Taranto e allora devo dire che ero molto sola durante queste gravidanze però l'ho affrontato, l'abbiamo fatto e sono meravigliosi. Il piccolo l'ho quasi perso all'ottava settimana - c'è stato quasi uno stupro perciò quando avevo minacce d'aborto ero quasi contenta. Sono andata al pronto soccorso, avevo perso tantissimo sangue e il primario quando ha trovato il cuoricino che batteva ha detto "no". E adesso lui è il mio Michael, meraviglioso, mi ha salvato lui la vita.
A differenza di quello che diceva Emilia sulla cultura siciliana che è meravigliosa però è anche molto invadente, negli Stati Uniti c'è proprio il terrore dell'avvicinamento degli altri. Cioè proprio non è permesso, non è ammissibile questo, non so se mi spiego. C'è una percentuale molto alta di donne negli Stati Uniti che decidono di non fare figli, la scelta anche della carriera o altre cose hanno influito tantissimo su questa esagerata ricerca di uguaglianza per la donna, dagli anni Sessanta in poi. Il diritto della donna è diventato quasi - non so come si dice in italiano - assolutamente essenziale, per cui adesso la donna ha quasi più diritti dell'uomo in generale, no? Alle prese anche con le cattiverie. Però per quanto riguarda la scelta dei figli è rispettatissima negli Stati Uniti, anzi è considerata qualcosa di… che costringere una donna ad avere un figlio solo per sentirsi completa come donna è una forma di terrorismo."
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