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Alice, Francesca, Martina: "L'egoismo non è individualismo"



Famiglia, egoismo, corpo start 00:19:10end 00:27:30 Alice, Martina e Francesca discutono del concetto di famiglia e di come questa visione sia ancora legata ai parametri tradizionali. Si ritorna sul tema dell'egoismo, che viene visto come un elemento intrinsecamente positivo quando teso al raggiungimento del proprio benessere e alla possibilità di compiere delle scelte in maniera libera e individuale. Martina racconta di un episodio che mette in luce il controllo della società sul corpo della donna nel momento in cui ha dei figli, giudicandone le relazioni.trascrizione MARTINA: "Nella mia visione di concetto di famiglia anche una ragazza single con un gatto è una famiglia o il ragazzo che convive con l'amico è una famiglia… il concetto di famiglia secondo me dovrebbe essere molto più esteso; famiglia per me è un concetto astratto, nel senso che famiglia è ciò che sento come i miei i miei dintorni più prossimi. Famiglia è… si, credo sia una buona definizione: sono i miei dintorni più prossimi che non è per forza la biologia, i miei parenti perché non tutti i miei parenti li considero la mia famiglia, come un concetto astratto di protezione, di sostegno. No, assolutamente no. Credo dovrebbe essere molto più esteso, molto più astratto."
ALICE: "E più personale."
MARTINA: "E più personale, si, qualsiasi cosa può esser famiglia, io e la mia pianta, io e il mio gatto, io e il mio coinquilino."
ALICE: "Anche solo tu."
MARTINA: "Anche solo io, perché no? Sarebbe bello."
FRANCESCA: "Si, effettivamente quando si pensa a famiglia si pensa al sangue che hai in comune però non vuol dire niente, cioè, è biologia quella, non è affettività, non è emozioni… si pensa, cioè, è il primo nucleo in cui nasci e quello rimane per sempre.
Però, effettivamente, si potrebbe estendere a cose più… ad altre persone."
ALICE: "Nel momento in cui cresci te la scegli un po', te la crei, insomma.
In realtà è un problema che mi sono già a posta molte volte. La risposta immediata che mi sono data è che vorrei fare un esperienza di madre a 360°, quindi anche portare il bambino in grembo. Poi mi sono chiesta: "Ma non è una visione egoista questa?" e poi mi sono chiesta: "Ma perché mi devo chiedere se è una cosa egoista quando la maggior parte delle coppiette non so lo chiedono?". Quindi, insomma, mi sono posta il problema; non ho ancora una soluzione, penso che il motivo per cui io voglia fare l'esperienza di madre sia in realtà per fare l'esperienza di madre, per educare, crescere, provare un affetto, che penso sia diverso da qualsiasi altro tipo di affetto, verso un figlio.
Quindi penso che si mi piacerebbe, comunque, fare l'esperienza della gravidanza, però penso sia una cosa passabile in secondo piano. È una cosa che vedrò più avanti, però, ecco, mi sono già a posta questo problema. Perché poi spesso, davanti a una coppia - anzi chiamiamola pure famiglia, una famiglia omosessuale, magari che dichiara di voler avere un figlio biologico, gli viene spesso detto che sono egoisti per questo. Mentre davanti ad una coppia eterosessuale questo non si sente mai, quindi ci ho pensato."
FRANCESCA: "Si, quando gli dicono: "Ma adottatelo"."
ALICE: "Adottate, si, si si.
Ho maturato questa visione per cui, alla fine, l'essere umano è un essere egoista.
L'ho maturata soprattutto dopo la psicoterapia in cui mi sono resa conto che vivevo molto per accontentare gli altri, secondo il giudizio degli altri e per compiacere eccetera, alla fine il modo che ho trovato per uscire da questo circolo vizioso è stato proprio essere egoista, cioè cercare quello che andava bene a me, fare quello che volevo io, seguire il mio desiderio…
Alla fine la parola egoismo è la parola essenziale a cui viene spesso data, per forza, una concezione negativa quando in realtà veramente non ce l'ha. Però essenzialmente tutto è egoista anche, sì, anche sdraiarsi sul divano è egoista. Poi non so se voi avete…"
MARTINA: "No, si, io credo che sia uno di quei dogmi a cui siamo esposti fin dalla nascita e che dobbiamo, possiamo mettere in discussione. Nel senso che come abbiamo detto, viene affibbiato l'aggettivo "egoista" a situazioni che sono solo divergenti dal dogma della famiglia tradizionale: ad una donna che non vuole avere figli, ad una coppia omosessuale che non vuole adottare… però, come dici tu, egoismo è solo pensare al proprio benessere."
ALICE: "Fare una propria scelta, essenzialmente."
MARTINA: "Si, e credo che questa concezione dell'egoismo negativo sia uno, solo uno, di tutte quelle convinzioni, quelle verità a cui siamo esposti sin dalla nascita in una società patriarcale, occidentale e capitalista che dobbiamo mettere in discussione, secondo me.
Ho una un'amica che ha quasi 30 anni che ha un figlio e ha deciso di tenerlo perché sapeva, le era stato detto da un medico negligente che fosse infertile, che non potesse avere figli. Il fatto di essere rimasta incinta per lei è stato un miracolo, chiamiamolo miracolo. Ha deciso di tenerlo. Lei ha questo bambino adorabile di due anni, due anni e mezzo, che si è ritrovata a dover crescere in una situazione normalissima per una ragazza della sua età, cioè di avere più partner, di avere relazioni monogame che finiscono, che iniziano… ho sentito da lei e da altre persone la tendenza a giudicarla per questo, perché non rispetta il binomio padre\madre. Ed è orribile, mi sono sentita molto molto triste per lei e ho cercato di darle, di imprestarle la mia visione: lei e suo figlio sono una famiglia, non è tenuta a dare a suo figlio una figura maschile, una seconda figura maschile e sono convinta che con la sua sensibilità, la sua visione della realtà sarà capace di dare a suo figlio molta più intelligenza emotiva e molto più controllo e regolazione delle emozioni di quanto potrebbe darla una coppia che da per scontato che ci dovrebbe essere il binomio maschio\femmina per crescere un bambino.
Poi vorrei analizzare il concetto di visione del corpo femminile come una macchina che debba sopportare il dolore e il peso e un sacco di altre condizioni biologiche e mediche solo perché è tenuto, questo corpo femminile, a regalare un figlio la società. Lo trovo disgustoso. Nel senso che, ovviamente, la gravidanza deve essere una scelta libera e deve essere una scelta consapevole nel senso che sto imprestando il mio corpo e il funzionamento biologico del mio corpo per la creazione di un altro essere umano. Va benissimo. Quando però una donna deve sentirsi sotto pressione per fare questo sacrificio di imprestare il suo corpo per nove mesi per un' altro essere umano credo che sia veramente sbagliatissimo."
ALICE: "E nichilista."
MARTINA: "Molto nichilista. Si, e spero che le nuove generazioni, soprattutto le donne, comunque genere femminile segnato alla nascita, riescano ad avere un rapporto con il proprio corpo che sia molto più personale e molto meno: "Cosa vuole la società da me?". Spero, è una speranza per il futuro, per le nuove generazioni. Ma come mia sorella sono abbastanza ottimista, nel senso che quello di cui siamo testimoni, le nuove generazioni, la generazione Z, come viene chiamata, è molto positivo. Sono fiduciosa."
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