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Mario Gamba: "L'istinto paterno non so proprio dove trovarlo"



L'unica fantasia paterna start 00:02:11end 00:06:21 Mario ricostruisce la sua unica fantasia paterna: quella di poter essere un maestro di vita per una figlia.trascrizione MARIO GAMBA: "Se dovevo pensare a come preferivo, a come anche immaginavo o fantasticavo i miei rapporti con una donna, li ho sempre pensati come rapporti basati sull'erotismo, con amicizia se c'era, con la stima naturalmente se c'era tanto meglio, ma mai con un contorno di pargoli a formare una famigliola, ma questo anche nelle fantasie più tenere.
L'unica fantasia, forse in questo campo, in certi momenti anche antichi, nel senso di quando ero molto più giovane, che in qualche modo mi sia capitata, l'unica fantasia, forse un po' incestuosa, ma non è detto, di me adulto con una figlia già cresciuta mettiamo adolescente, quattordici,quindici anni non so, e di me e lei che camminiamo, che parliamo e io che ho questa funzione un pochino maieutica, un pochino di guida, di insegnante intellettuale, ma non marcato, un dialogo in cui però questa figlia, ha questo rapporto con me di questo tipo. L'unica fantasia che posso registrare nella memoria; incestuosa in senso stretto non direi, nel senso che non è stata mai legata a fantasie di contatti erotici ma invece questa immagine qui: metti una camminata in campagna con me che sono maestro di vita insomma però molto amichevole, molto paritario e questa però è figlia, ecco l'unica immagine di paternità che posso registrare nella memoria è di questo genere.
Poi più avanti si radicalizza, come possiamo chiamarlo, l'odio, inutile stare a girarci attorno, l'odio per la famiglia in quanto tale, proprio il nucleo famiglia e il modo di essere della famiglia, di cui io avevo da piccolo molto sofferto gli aspetti di costrizione, gli aspetti di iperprotezione e cose di questo genere, tutti questi aspetti, intorno a un periodo in cui poi tutto intorno a me diventa molto critico, molto ribelle, molto contestativo, si accentua e si centra molto sull'insofferenza vero la famiglia, al punto che poi, come del resto è noto, attorno al periodo del ‘68 e seguenti, per me, come per altri c'è una critica della famiglia che viene spinta fino all'idea di... pensiamo ad una società in cui la famiglia non esista più, in cui le persone crescano in un altro ambito che non sia questo del rapporto stretto con queste due figure padre madre eccetera.
Questo voglio dire per me, con tutto il background di questa insofferenza verso i pargoli e verso l'idea di dovermi sobbarcare, di dover essere costretto a perdere tempo di libertà, di indipendenza per tenere dietro ai pargoli che era già precedente, aggiunto a questo è un elemento in più per affievolire, anzi per annullare un impulso di paternità. Ecco, se io devo rintracciare qualche cosa che assomiglia, non so bene nemmeno cosa sia, all'istinto paterno, io non so dove trovarlo."
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