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Michel e Stefano: "Basta essere in due per essere una famiglia"
michel e stefano
Noto 2021 set. 03 Archivio Vivo Lunàdigas MPEG colour sonoro



L'eredità start 00:13:42end 00:17:49 Stefano e Michel parlano dell'eredità culturale e materiale che lasceranno a discapito di nipoti che hanno interessi diversi ai loro.trascrizione STEFANO: "Io ho due nipoti a cui voglio molto bene, a cui sono fortemente legato che però, mi rendo conto, hanno degli interessi completamente diversi dai miei. Per cui penso sempre a chi andrà la mia biblioteca di cinquemila libri..."
MICHEL: " ...a un ospedale, ad una casa di riposo…"
STEFANO: " ...o al macero, perché anche con i figli degli amici non mi sembra ci sia terreno fertile. Vero è che se invece ci saranno dell'eredità fisiche, nessuno si sottrarrà e andranno ai nostri nipoti, ai miei due e alle sue due. Un pezzo di me nel mondo… probabilmente c'è un pezzo di me nel mondo..."
MICHEL: "Secondo me tutti lasciamo…"
STEFANO: "Il piccolo libro che ho pubblicato, i racconti che ho pubblicato, che, a quanto pare vengono tutti conservati nella grande biblioteca di Firenze, è un piccolo me nel mondo, poi non so chi mai li leggerà più; però è un piccolo me nel mondo.
Poi sai, ripeto, non avendo figli non è così semplice creare un'eredità culturale se non sei… fossi un insegnante, evidentemente, ci sono delle possibilità maggiori di… anche per il lavoro che faccio… no, non direi…"
MICHEL: "Anche con gli amici, magari, lasceremo qualcosa, il pezzo di vita che abbiamo fatto insieme, quindi le idee che abbiamo avuto."
STEFANO: "Certo sì, però siccome gli amici sono più o meno nostri contemporanei c'è il rischio che muoiono anche prima, qualche amico, rispetto a noi. Per cui, non lo so."
MICHEL: "Tutti lasciamo qualcosa in ogni caso del nostro passaggio su questa terra, penso tutti, qualcosa sì. Quindi, a proposito di lasciare un'eredità culturale, io non penso di lasciare qualsiasi cosa di culturale, l'unica cosa a cui posso pensare, sapendo, perché mi è stato detto più volte, di avere un'opinione molto forte. L'unica cosa a cui posso pensare è che il fatto di avere un'opinione molto forte possa lasciare qualcosa dietro. E la seconda cosa: Stefano non ha cinquemila ma tremila, tremilacinquecento libri a casa. Io non leggo i libri, leggo articoli, leggo sempre qualcosa però libri no, e mi lamento sempre di suoi libri a casa, perché sempre di più, di più, di più, di più e mi sono sempre detto se... ho chiesto a lui: "secondo te, il giorno in cui tu non ci sarai più, se te ne vai te prima, che cosa ne farò dei tuoi libri?" e lui mi ha detto: "o li bruci o li butti". Io, invece ci ho pensato e farò venire i suoi amici a scegliere un po' di libri e comunque tutti gli altri me li tengo come un patrimonio culturale suo e qualcosa che comunque è stato nelle sue mani."
STEFANO: "Ecco vorrei che i miei nipoti, nel caso in cui gli restassero, pur non leggendo, o leggendo poco, decidessero di farne un buon uso se non personale almeno comunitario."
MICHEL: "Secondo me i suoi nipoti vorranno un po' di soldi per comprare l'iPad o il Kindle, queste cose qui, non i libri di sicuro."
STEFANO: "… e poi ci sono i suoi oggetti che sicuramente andranno da qualcuno…"
MICHEL: "Io, culturale magari no ma materiale sì. Le mie cose artistiche, le mie cose creative, che faccio, spero che finiranno in case diverse."
soggetto eredità nipoti amici


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