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Valeria Viganò: "La maternità è stata anche un giogo"



I limiti della famiglia tradizionale start 00:18:08end 00:25:01 Valeria Viganò parla del valore di cui è investita in Italia la famiglia tradizionale e di come possa essere fraintendibile nell'educazione sociale e verso altri generi di relazioni.trascrizione VALERIA VIGANO': "Io non ho mai considerato la famiglia come il nucleo fondante della nostra società, nel senso di uomo, donna, figli. I nuclei affettivi sono qualcosa di molto più profondo; i nuclei affettivi possono essere i nuclei familiari tradizionali, certamente, ma possono essere anche molto altro, possono metterti appunto davanti a molte altre situazioni stranissime: possono essere dei figli acquisiti, possono essere persone che magari non vivono insieme. La famiglia tradizionale è, mi si passi la parola, una bufala, perché non esiste in sé, non è che di per sé ha un valore visto che poi vediamo, anche adesso, quello che accade nella famiglia tradizionale che è quella con i ruoli più vincolanti, produce un attrito tra i componenti che è terrificante, con conseguenze molto ma molto gravi. Io credo che una famiglia non debba essere famiglia e continuare a esser famiglia se ci sono dei dissidi profondi: separatevi. Però accettate la separazione, accettate di creare degli altri nuclei, accettate di fare altri figli o di non farne più: è la bontà di quello che si crea, non solo il fatto di crearla secondo dei canoni, secondo una tradizione che è ampiamente superata. Non stiamo parlando della famiglia dell'Ottocento, oggi siamo in un mondo completamente diverso, c'è una comunicazione totale; non è più il luogo dove rifugiarsi ma il luogo dove condividere, il luogo dove confrontarsi, e questo cambia molto. Anche perché il ruolo dei figli prima era una autorità assoluta da parte del genitore, soprattutto del padre; adesso quest'autorità non esiste, non esiste proprio, quindi ci devono essere delle altre forme di trasmissione morale, di insegnamento.
Il passaggio tra un'epoca in cui non era nemmeno pensabile che una donna da sola avesse un figlio e portasse avanti un figlio - era una cosa vergognosa non avere un marito: le famose madri single che portano avanti figli da sole, ce ne sono tantissime - è cominciato questo passo e poi il successivo è stato: "ma in fin dei conti, se noi possiamo avere e crescere un figlio e non necessariamente avere una figura maschile - c'era Bollea che era un grandissimo neuropsichiatra che diceva che in realtà la figura maschile, la figura paterna per un figlio non è come quella materna, può essere benissimo sostituita da una qualsiasi altra figura come un maestro, un allenatore, cioè un uomo che si è sempre occupato di infanzia, di bambini, di adolescenti - quindi si è capito che perché no, si poteva avere un figlio da sole quindi o con l'aiuto di un amico che si prestava a una donazione oppure con l'inseminazione artificiale. Diciamo che è stata una svolta epocale, epocale. Direi ben accolta, tant'è vero che c'è stata una corsa a fare figli. Naturalmente all'estero, parliamo di Olanda, parliamo di Londra e di vari altri posti; certamente qui in Italia la situazione è veramente primitiva. Tra l'altro per due donne che stanno insieme una naturalmente fa il figlio, ma è capitato anche che una desse diciamo il contenitore e l'altra la materia prima, è capitato che una avesse un figlio e poi l'avesse l'altra. È chiaro che è un evento naturale, è un evento naturale perché la maternità, nel momento in cui la si desidera, per una donna è possibile; diverso è naturalmente per due uomini perché a quel punto hanno bisogno di una donna per avere dei figli e quindi cambia abbastanza. Però non è detto che due donne debbano avere un figlio… insomma, la scelta di avere un figlio o no è una scelta individuale, è una scelta pensata, è una scelta certamente anche condivisa, soprattutto accade nelle relazioni lunghe che hanno una solidità, una stabilità tra due donne. Però ci sono anche un sacco di donne che figli non ne fanno; tra l'altro fare un figlio tramite inseminazione artificiale è qualcosa di abbastanza complesso, non è una cosa semplice, si va incontro a un lungo periodo di cure, non cure, medicine, non medicine, esami… diventa quasi una cosa molto medica ecco, molto medicalizzata. Però francamente adesso che è possibile, io ovviamente non potrei più farne, ma penso che anche se fosse stato possibile non l'avrei fatto, non l'avrei fatto."
soggetto famiglia tradizionale procreazione assistita Ottocento famiglia omogenitoriale inseminazione artificiale persone citate Bollea, Giovanni (neuropsichiatra infantile) [persona citata]


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