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Babazuf: "Il dolore di perdere chi ti ha dato la vita"



Le ragioni della scelta start 00:00:00end 00:03:23 Tiziana, detta Babazuf, spiega le motivazioni sottostanti la sua scelta di non avere figli: l'assenza di istinto materno e la cognizione della nascita in sé come evento doloroso perché finalizzato all'esperienza della morte di sé e di chi ci ha dato la vita.trascrizione BABAZUF: "Io ho scelto di non avere figli; è stata una scelta spontanea fin da piccolina, per poi arrivare ad una certa età e decidere, appunto, di non avere figli.
Però sicuramente non è data da un'infanzia infelice, perché io la mia infanzia me la ricordo come una bellissima stagione, piena di giochi, piena d'affetto dei genitori. Però forse non lo so, quel senso di maternità che quando siamo adolescenti, parlando con le coetanee si dice, io non l'ho mai sentito, quel senso di maternità.
E poi, andando avanti invece è stata una scelta meditata probabilmente dalla testa, dalla testa rispetto ai miei pensieri.
Io sono contenta di stare al mondo, ma se mi chiedessero "vuoi rinascere?" io risponderei che non vorrei rinascere, perché secondo me due sono le disgrazie molto grosse che ti possono capitare. A parte il fatto di non poter scegliere di nascere, il fatto di morire e veder morire i propri genitori. E poi tutti gli affetti cari. Ma soprattutto, ecco, il fatto di concepire la tua morte dopo che non sei, non hai deciso di scegliere di venire al mondo.
E questo per me è che forse poi crescendo, non avendo mai sentito questo senso di maternità (ma probabilmente il senso di maternità viene dalla testa, no?), e non credendo di voler rinascere, per quanto, cioè, ci siamo e bisogna combattere, ma gli attimi di felicità sono pochi, il resto è una monotonia e poi ci sono delle grosse disgrazie.
La morte di mia madre è stata una cosa che ho subìto nell'età ormai adulta. Mio padre è ancora vivo, ma è il pensiero di doverti distaccare dalle persone che ti hanno generato, è questo che dovresti concepire come essere umano, ma è un affetto che perdi, sono coloro che ti hanno dato la vita, per cui siamo comunque costretti a soffrire questa mancanza, e non puoi deciderlo, così come la tua morte.
È sicuramente una cosa che non potrai decidere ma che arriverà, e non riesco a metabolizzarlo nonostante tutto. Cioè lo capisco, lo comprendo ma non riesco a metabolizzarlo.
E per quanto valga la pena di viverla, se tu non fossi nato non avresti saputo, però non avresti nemmeno sofferto, oppure vivere nella monotonia totale perché ribadisco sono pochi gli attimi che veramente valgono la pena."
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