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Marina Piperno: "I miei film erano i miei figli"



La carriera start 00:26:27end 00:35:33 Marina Piperno racconta la sua carriera e la sua attività di produttrice di film non solo di Ansano Giannarelli e Luigi Faccini, ma anche di Cesare Zavattini. Ricorda le sue recenti esperienze come attrice.trascrizione MARINA PIPERNO: "Sì, io sono stata la prima donna a fare questo lavoro; no, c'era veramente la Marina Cicogna che lavorava per la sua società della famiglia Cicogna che era l'Euro International Film, una grossa società di distribuzione, poi lei aveva fatto anche l'attrice, però io venivo dal nulla, nel senso che non è che in famiglia avessi persone… beh, io mi sono trovata... ho sempre amato molto il cinema e sin da quando avevo diciassette-diciott'anni; una volta c'erano i Circoli del Cinema che non sono come quelli che fanno adesso, i cinema d'essai: c'erano il Circolo romano del cinema, il Circolo Chaplin, che poi insomma era la stessa cosa, perché la domenica mattina ci si incontrava e si andava a vedere questi film e poi c'era il famoso dibattito, che oggi non c'è quasi più, ma invece allora c'era; e il mio primo marito Ansano Giannarelli, il cui nonno poi era di Tempio Pausania, ha insegnato a Tempio Pausania, lui toscano, e regista, era allora un giovane documentarista. Le prime cose ho incominciato a farle con lui, quindi in questo senso ho fatto questo lavoro anche in rapporto anche alla persona con la quale avevo una storia sentimentale, insomma. Mi è sempre piaciuto molto organizzare il lavoro, a me piace molto la parte cinema, trovare i finanziamenti, mentre mi sono sempre annoiata molto sul set, ci vado il meno possibile sul set, ci vado pure, là i problemi nascono e li devi anche risolvere. Però, insomma, ci sono sempre andata, però mi pesa, facendo l'organizzatore generale per forza di cose lo devi affrontare il rapporto con tutti. Io dovevo fare anche l'attrice, dovevo fare tante cose, insomma, poi a un certo punto ho capito invece che la parte organizzativa e di produzione era quella che mi interessava di più. Cioè, mettere in piedi il prodotto, mettere in piedi il progetto, mettere in piedi, portare avanti, e lì ritorna il discorso che i miei film sono i miei figli, perché se ci pensi bene, è un discorso di creatività, cioè nel senso che le nostre cose che abbiamo fatto sono sempre partite da noi, non è che qualcuno arrivava e diceva "Allora fai questa cosa"", quindi è sempre stato un discorso di creatività, creatività diversa ma è come creare un figlio poi.
Ho cominciato quindi con lui producendo... il primo documentario l'ho prodotto nel ‘61, "16 ottobre 1943" che era la deportazione degli ebrei romani in Germania tratto dal testo di Giacomo Debenedetti e fu un grosso sforzo; lo facemmo con soldi imprestati che poi abbiamo restituito, fu un grosso sforzo e fu molto bello produrre questa… è praticamente un documentario che dopo cinquant'anni ancora va in giro; l'anno scorso l'ho portato a Firenze per ottocento studenti a Palazzo Vecchio e anche due anni fa.
E poi ho lavorato anche con altri, perché poi hanno cominciato a sapere che c'era questa giovane ragazza che si occupava di organizzazione, ho lavorato con documentaristi con cui ho fatto l'organizzazione generale, con Raffaele Viggiani… e poi ho lavorato con Cesare Zavattini.
Quando ho organizzato il primo cinegiornale nel ‘62, quando ci fu la Baia dei Porci sembrava che stessimo per entrare in una guerra atomica e Zavattini lanciò questo messaggio a tutti quelli che facevano cinema, allora si parlava di cinema più che di televisione, registi, operatori giornalisti, scrittori dicendo: "Facciamo una cosa in cui ciascuno di noi fa il suo discorso sulla pace e sulla guerra. Facciamo un appello!"
Soldati, Mario Soldati fece la produzione; fu prodotto in realtà dal giornale Rinascita e non so se c'era dietro anche il PCI, ma insomma Rinascita era un giornale del Partito Comunista, e mi chiamarono per fare l'organizzazione generale di questa cosa. Io avevo appena cominciato, avevo incominciato da poco, e facemmo questo numero di Cinegiornale della Pace che io ancora ho naturalmente, e che fu molto interessante; ci lavorò Pasolini, Mario Soldati... alcuni documentaristi, poi c'era appunto il mio ex- marito Ansano Giannarelli... Insomma tanta gente, quindi è cominciato così.
Poi ho fatto un film con un regista che veniva dalla televisione che si chiamava Alberto Caldana prodotto dalla 22 Marzo di Ermanno Olmi.
Beh, insomma, le prime due cose che ho prodotto, sia "16 ottobre 1943" di Ansano Giannarelli che "Sierra Maestra" di Ansano Giannarelli, girato in parte in Venezuela, in parte in Sardegna, dove la Sardegna era vista come l'isola dove ci si ribellava, ed era il 1968; noi abbiamo girato ad Oliena, abbiamo girato nel nuorese... e poi in Venezuela tra i guerrieri del Venezuela. Perché io poi ho fatto tantissimi documentari sulla donna in Palestina, sulle Pantere Nere, ho fatto molto cinema politico anche, quello che allora si chiamava cinema politico. E sicuramente "16 ottobre" e "Sierra Maestra" sono stati per me... "Sierra Maestra" è andato a Venezia, un bel discorso da parte dei critici, fu un film cult, sono stati due film che sono stati molto importanti. Poi le prime cose che ho fatto con Luigi, legando sempre diciamo in fondo il rapporto sentimentale anche al lavoro che facevamo.
Quindi, dopo "Sierra Maestra", sicuramente i primi film che ho prodotto con Luigi Faccini, "Sassalbo provincia di Sydney", che è la storia di questo paesino, qui dell'Alta Lunigiana dove tutti emigravano verso l'Australia, e che è un film bellissimo, raccontato da due carbonai fantastici, due personaggi incredibili, c'è uno che è di una bravura, guarda, erano emigrati per tutto il mondo. E poi il primo film lungometraggio "Inganni", ispirato alla vita di Dino Campana, film sempre di Luigi Faccini, vincitore di due Nastri d'argento e vari altri premi, ispirato alla vita di Campana. Poi ce ne stanno tanti altri, io amo molto anche l'ultimo, "Notte di stelle", quelli delle periferie, poi c'è "Donna d'ombra"…
Mi è sempre piaciuto occuparmi di queste tematiche qui, collegate col sociale, collegate con la giustizia, cioè ho sempre avuto un forte interesse diciamo verso queste tematiche, per cui, per esempio, non ho mai prodotto una commedia nel senso stretto della parola, anche perché ho sempre fatto un cinema se vuoi di qualità, un cinema d'autore che nel suo farsi poi è diventato un cinema estremamente importante. Noi abbiamo fatto tutti i prototipi, la critica ce li ha riconosciuti tutti, poi dal punto di vista, voglio dire, della distribuzione c'è sempre la difficoltà di entrare nel mercato ma quello uno lo mette in conto e va avanti.
Io devo questo a Luigi Faccini; ma non solo [sonoisinvolta davanti alla telecamera, anche nel parlare. Io per tantissimi anni non ho parlato, avevo l'impressione che donna e produttrice fossero come una cesura, dicevo: "ma in fondo che devo dire?". Poi da quando ci siamo incontrati ho imparato che avevo da dire alcune cose. In più ho fatto questa esperienza per cui dal 2008 sono passata davanti alla macchina da presa, oltre che dietro, cioè nel senso che ho prodotto due film di Faccini: uno "Storia di una donna amata e di un assassino gentile" e l'altro che abbiamo finito adesso che si chiama "Rudolf Jacobs, l'uomo che nacque morendo", dove io sono nel primo protagonista assoluta perché è la storia della mia vita in sette capitoli, accompagnato da un libro, che ti regalerò (libro che è stato scritto non da noi, è stato scritto da saggisti, critici, direttori di festival su questo film) e lì io ho imparato a stare davanti alla macchina da presa; c'è una sicurezza che ad un certo punto ti arriva addosso e che per tanti anni non ho avuto, capito? adesso ce l'ho e allora mi ci diverto..."]]>
soggetto cinema lavoro persone citate Campana, Dino (poeta) [persona citata] Pasolini, Pier Paolo (regista e scrittore) [persona citata] Caldana, Alberto (regista) [persona citata] Debenedetti, Giacomo (scrittore) [persona citata] Soldati, Mario (regista e scrittore) [persona citata] Zavattini, Cesare (regista e scrittore) [persona citata] Giannarelli, Ansano (regista) [persona citata] Faccini, Luigi (regista) [persona citata] Cicogna, Marina (produttrice cinematografica) [persona citata] Ente e ruolo Euro International Film (casa di produzione cinematografica)


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