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“Per Non Star Mai Ferma, Non Posso Avere Figli. Devo Essere Molto Leggera”

“Per non star mai ferma, non posso avere figli. Devo essere molto leggera”

Ringraziamo Rosanna per la sua testimonianza.

sasha-freemind-186664-unsplash

Oggi pensavo e mi chiedevo perché io non ho fatto figli? Un figlio? O due, tre, quattro figli? Allora son partita dall’inizio della mia storia. Quando ero piccola i miei genitori avevano un bar.

Mia madre era una madre praticamente assente, totalmente anaffettiva, pensava solo al lavoro.

La prima cosa che ho capito intorno ai 10-11 anni è che non volevo essere come lei, questo mi è stato chiarissimo già dal tempo della scuola media.

Da piccola ero molto sola, dovevo pensare io a me stessa, gli altri non avevano tempo. Era chiaro, non volevo essere come mia madre, quindi non volevo essere una moglie e non volevo essere una madre. Il mio essere al mondo doveva passare da altre parti. E allora tutto il mio andare avanti, la mia vita è sempre stata alla ricerca di stare in questa realtà  senza passare per quella strada, e così è stato.

Le cosiddette madri,  un tipo di famiglia, un collettivo, un qualcosa, io l’ho trovato negli anni Settanta, quando avevo 15-16 anni. E’ in quel periodo che ho trovato tutte le persone che hanno reso possibile quel modo desiderato di stare al mondo. Per me quel passaggio è stato fondamentale, se non avessi incrociato quegli anni probabilmente la mia vita sarebbe stata completamente diversa.

Non credo alla possibilità di decidere in totale solitudine, al di fuori del mondo,  credo che siamo attraversate da tutto quello che ci sta attorno, gli incontri che fai, le persone con cui hai a che fare sono poi le persone che ti aiutano, determinano in parte quello che sarà la tua vita.

Ho abortito a 20 anni perché non ci stava, perché non volevo diventare madre. In quel momento, in modo particolare, prima volevo trovare il mio posto nel mondo e lo potevo trovare solo da sola.

Questo non vuol dire che a me non piaccia amare, io adoro la malattia dell’amore, trovo che sia una malattia meravigliosa, una grande malattia, mi sono innamorata un sacco di volte.

Non volevo la famiglia, perché la famiglia, che ho avuto, era per me il massimo del negativo, fondata sull’ ipocrisia, sul denaro o solo sul lavoro, ma niente affetti.

C’erano i “NO” a caratteri cubitali e quindi no al matrimonio, no alla coppia chiusa, no a tutte quelle storie. Questa scelta ha determinato che tutte le mie energie siano andate nella direzione di creare e di aver cura di altro.

La mia vita è fatta di tanti progetti, uno dopo l’altro, ho sempre rifiutato il lavoro fisso, perché mi avrebbe impedito di cercare continuamente il modo di cambiare questo mondo, di provare a farlo migliore, di come io potevo lavorare per il cambiamento. Sempre proiettata verso il futuro, non potevo stare in un posto chiuso, ancora adesso, per esempio, faccio un progetto e quando è avviato lo mollo, ne attacco un altro, mai individuale, sempre con altre persone, per cui a 60 anni, compiuti da poco, mi ritrovo che se dovessi disegnare la mia vita sarebbe l’insieme di tanti progetti, uno in tromba all’ altro, tanti iniziati, alcuni continuati, altri non finiti. E’ una vita che guarda sempre a quello che farò.

Che sia un senso di onnipotenza? Sono molto piena di me? Non so, è come se non dovessi star mai ferma. Per non star mai ferma devo avere delle valigie leggere, devo viaggiare leggera, non posso avere figli, famiglie, no, devo essere molto leggera.

 

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Rosanna
Rosanna
5 anni fa

Grazie Rosanna , oltre a chiamarmi come te , mi rivedo tantissimo nella tua storia, compreso l’ aborto a 20 anni, ora cerco ancora me stessa a 55 anni dopo una separazione…

Roberta
Roberta
5 anni fa

“Per non star mai ferma devo avere delle valigie leggere, devo viaggiare leggera, non posso avere figli, famiglie, no, devo essere molto leggera”. Io di anni ne ho 31 e questa tua ultima frase conclude alla perfezione quanto ho pensato leggendo la tua storia. Grazie.

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